Una delle questioni più preoccupanti per le donne in gravidanza riguarda il momento in cui inizia il travaglio. La capacità di riconoscere i sintomi precoci del travaglio e di agire di conseguenza può essere cruciale per la salute della madre e del feto. Tuttavia, la paura di andare in ospedale troppo presto o di sottovalutare i sintomi del travaglio può complicare ulteriormente la situazione.
In generale, il travaglio può iniziare in modo graduale o improvviso e presentarsi con una serie di sintomi fisici e psicologici che indicano l’inizio del processo di parto. Tra i sintomi fisici più comuni si annoverano le contrazioni uterine, la rottura delle acque, la perdita di muco dal collo dell’utero e il dolore lombare. Tra i sintomi psicologici, invece, si possono notare l’eccitazione, l’ansia e la preoccupazione per il benessere del bambino.
Il momento giusto per recarsi in ospedale dipende da vari fattori, tra cui l’intensità e la durata delle contrazioni, la quantità e il colore delle perdite vaginali, il tipo di parto previsto e il rischio di complicazioni. In linea generale, si consiglia alle donne di recarsi in ospedale quando le contrazioni diventano regolari e dolorose, con un intervallo di circa 5 minuti, oppure quando si verifica la rottura delle acque. Tuttavia, è importante sottolineare che ogni gravidanza è diversa e che il momento giusto per recarsi in ospedale può variare da caso a caso.
In ogni caso, è sempre meglio chiedere consiglio al proprio medico o alla propria ostetrica per valutare la situazione in modo personalizzato e prendere decisioni informate e consapevoli. Inoltre, è importante tenere a portata di mano la valiggia del parto, comprensivo di documenti, vestiti e oggetti necessari per il benessere del neonato, in modo da essere pronte in caso di necessità improvvisa.
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Il periodo prodromico
La fase prodromica del travaglio è caratterizzata da una serie di cambiamenti nel collo dell’utero, che si prepara al parto. In questa fase, il collo dell’utero si sposta verso il centro della pelvi e si dilata progressivamente, diventando più sottile. Questi cambiamenti possono essere accompagnati da contrazioni uterine lievi, che spesso sono paragonabili ai dolori mestruali.
Tuttavia, è importante notare che queste contrazioni sono generalmente irregolari e variano in intensità e durata. Inoltre, un altro segnale importante dell’inizio del travaglio potrebbe essere la perdita del tappo mucoso, che è un evento normale e che indica che il corpo è pronto per far nascere il bambino.
Nonostante questi segnali, non è ancora il momento di andare in ospedale. In particolare, se siete al primo figlio, questa fase può durare anche diverse ore, fino a 10 ore o più. Durante questo periodo, è importante che le donne cerchino di rilassarsi il più possibile, ad esempio facendo una doccia calda o prendendosi del tempo per se stesse.
La fase dilatante
La seconda fase del travaglio è quella dilatante, in cui le contrazioni diventano più forti, regolari e si presentano ogni 5 minuti. Questa fase può durare circa 10 ore anche se siete al primo parto. Se non avete ancora rotto le acque, potete rimanere a casa e cercare di alleviare il dolore con una doccia calda o altre tecniche di rilassamento.
È importante che durante questa fase abbiate a portata di mano tutti gli esami e la valigia per il parto, in modo da essere pronti a partire quando sarà il momento giusto.
Quando le contrazioni si presentano a intervalli di 3-4 minuti, è il momento di partire per l’ospedale. Una volta arrivati, il ginecologo valuterà le condizioni del travaglio e vi indirizzerà nella sala parto o nella sala travaglio, in base alle vostre esigenze.
In generale, è importante che le donne in gravidanza conoscano i segnali del travaglio e siano pronte a partire quando sarà il momento giusto, ma allo stesso tempo non devono affrettarsi eccessivamente, soprattutto se si tratta del primo parto. Il travaglio è un processo naturale e il supporto e l’assistenza adeguata possono aiutare a superarlo nel modo più sereno possibile.
Quando recarsi immediatamente in ospedale
Nel precedente testo abbiamo descritto il processo di inizio del travaglio e i tempi per andare in ospedale. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui è necessario recarsi immediatamente in ospedale, senza attendere ulteriori segnali di avanzamento del travaglio.
La prima situazione è quella in cui il sacco amniotico si rompe e il liquido amniotico è tinto di meconio (le prime feci del feto). In questo caso è necessario andare immediatamente in ospedale per evitare eventuali complicazioni per il neonato.
La seconda situazione è quella in cui si verificano perdite di sangue vaginale di un rosso vivo e molto abbondanti. Questo può indicare una situazione di emergenza, come un distacco di placenta, e richiede un intervento medico immediato.
Infine, se si è già avuti uno o più parti, è importante ricordare che i tempi potrebbero essere più brevi rispetto al primo parto, quindi in caso di contrazioni forti e frequenti è necessario recarsi subito in ospedale.
In ogni caso, anche se ci troviamo in una di queste situazioni, è importante rimanere calme e cercare di mantenere il controllo della situazione. L’importante è seguire le istruzioni del medico e dell’équipe ospedaliera per garantire la sicurezza della mamma e del bambino.
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