La premessa fatta nell’articolo Come le emozioni di paura e tensione possono influenzare il parto ci aiuterà ora a percepire più chiaramente quanto uno stato di rilassamento della mamma sia favorevole per affrontare il parto in maniera positiva.
Nella nostra società siamo sottoposti a notevole stress. Anche durante i mesi di gravidanza.
Da una parte ci sono tutti i falsi miti, le storie negative e di terrore, le convinzioni old fashioned che ci vengono propinati da amici, conoscenti, sconosciuti, televisione ecc, non appena diventiamo “incinte”.
Dall’altra ci sono le nostre emozioni di mamme correlate all’arrivo dei nostri piccoli: Come sarà? Come sarò? Sarà sano? Sarò brava? Sarò all’altezza? E via dicendo…
C’è una specie di forzatura più o meno esplicita su come “dovrebbero sentirsi” le mamme, come dovrebbero affrontare ogni singola fase, come dovrebbero affrontare il parto, e anche quella ha un effetto più o meno silente sulla nostra psiche. Insomma non è proprio così scontato arrivare al giorno della nascita rilassate e senza pensieri.
Il ruolo del rilassamento in gravidanza
Per questo il rilassamento ha un ruolo importante, nel preparare la mamma psicologicamente a questa esperienza. Si, è vero le donne sono “nate per partorire” e i figli “sanno come nascere”, ma proprio per le condizioni sociali in cui viviamo, e ancora di più in questo preciso momento storico, spesso le donne sono ben lontane dal vivere questa esperienza meravigliosa in modo spontaneo.
Quindi, così come ogni altra cosa che vogliamo far crescere in noi, questa attenzione al rilassamento, al mindset positivo, al ritrovamento del naturale potere di donne, va esercitata.
Spesso abbiamo professioni o caratteri che ci portano lontano da tutto ciò che è meditazione o rilassamento, ma anche se avessimo un carattere o un’indole più “spirituale”, allenarci ogni giorno ad esserlo in questa nuova condizione, così carica di mistero e meraviglia, come lo è la gravidanza, può solo essere un bene. Per la mamma e per il bimbo che nascerà.
I benefici di una pratica di rilassamento
I benefici di una pratica costante di rilassamento, oltre che durante il periodo della gravidanza, sono ormai noti anche da studi scientifici. L’esercizio ha il potere di modificare le frequenze delle onde celebrali, e di attivare aree del cervello che normalmente lavorano in maniera diversa, o non lavorano affatto.
Queste “modificazioni” a parte generare uno stato di benessere e quindi favorire la produzione di ormoni “positivi”, che arrivano anche al bambino attraversando la placenta, influiscono sullo stato psico-fisico in maniera benevola, anche nei momenti di non meditazione.
Il fatto di portare l’attenzione all’interno porta la mamma a “sentire” più forte il legame col bambino che sta per nascere, e a staccarsi da tutto il “rumore” che si crea intorno a lei. Inoltre, coltivare la relazione con il nostro cervello profondo, favorisce l’emergere di quella nostra parte istintiva che sarà così importante per il parto.
Quest’ultima ci permetterà di accogliere le onde di contrazioni del nostro utero in travaglio e ci porterà in un viaggio verso la nascita del nostro bambino.
Corpo e mente: una stretta relazione
Partendo dal presupposto che il corpo fa ciò che dice la mente, cioè che qualsiasi cosa succede nel nostro corpo è una risposta a un messaggio del cervello. Dire che se la mamma si esercita al rilassamento ogni giorno, visualizzando immagini specifiche e facendo pratica per raggiungere uno stato di calma interiore, questo ha una probabile influenza positiva sul modo in cui affronterà il parto, diventa più semplice, no?
C’è anche da dire che queste pratiche di rilassamento non riguardano solo la mamma, ma anche il bambino. A parte preparare il parto, si prepara anche la nascita del bambino. E durante i momenti di rilassamento, di calma, in cui volutamente si cerca e spontaneamente si crea quella connessione, le “risposte” dei bambini, con calci, movimenti, oppure calma, ci dicono che è benefico anche per loro.
Tutto quello che noi facciamo, sentiamo, ascoltiamo, pensiamo, ha un effetto sul bimbo che portiamo in grembo.
Rilassamento in gravidanza e non solo: post-partum e casi di DPP
Negli ultimi anni l’attenzione agli effetti del rilassamento in gravidanza si è estesa anche al periodo post-partum, con l’intento di trovare soluzioni per migliorare la qualità di vita di mamme e bambini appena nati.
Da alcuni studi (Gavin e al. 2005; Vieten e Austin 2008) emerge che il 18% delle mamme sperimenta episodi depressivi già durante il periodo gestazionale e che questi episodi aumentano durante il primo e l’ultimo trimestre, in concomitanza con la produzione di cortisolo “l’ormone dello stress”, e per altro potrebbero essere responsabili di nascite pre-termine, parto cesareo non programmato, basso peso alla nascita e la comparsa di DPP (depressione post-partum).
Da questi studi si è verificato che le mamme che durante la gravidanza avevano seguito un protocollo di MBSR (Mindfulness based stress reduction) mostravano un miglioramento dell’umore superiore del 25% rispetto a quelle che non avevano praticato rilassamento. Era riscontrabile inoltre una riduzione dell’ansia, dei sintomi depressivi, e un minore stress nel periodo post-partum.
Al di là degli studi e delle statistiche incrementare questo genere di pratiche per le mamme, può essere solo un bene. Diventare mamma è una sfida nei giorni nostri, e come in ogni cammino si sbaglia, si riesce, si ritenta, si impara, si cresce ogni giorno. Donare alle mamme un modo (non l’unico, ma uno dei tanti) per stare più serene possibile in questo percorso è fondamentale.
di Russo Valentina