La manovra di bilancio 2022 ha portato un cambiamento nel modo di affrontare i primi mesi di vita di un bambino sia per le neomamme che per i neopapà, attraverso l’inserimento di modifiche inerenti il congedo parentale.
In particolare, il congedo di maternità è stato prorogato di ulteriori tre mesi, mentre il congedo per i papà è stato fissato per una durata di 10 giorni, tale decreto ha cosi modificato le misure a favore del congedo parentale per lavoratori che devono prendersi cura dei propri figli nei primi anni di vita.
Attualmente con la legge finanziaria 2023, è stato introdotto un aumentato dal 1 gennaio 2023 l’assegno Inps ai genitori per un solo mese sui 9 concessi.
Congedo di maternità
Maternità obbligaroria o il congedo di maternità sono termini utilizzati per designare il periodo di assenza dal lavoro delle madri nella fase pre e post natale.
Questo diritto delle lavoratrici vale anche in caso di affidamento o adozione, e ha lo specifico obiettivo di avvicinare il neonato alla madre, favorendo la crescita e lo sviluppo di un ambiente familiare in un momento particolarmente delicato della vita di una neofamiglia.
Il congedo di maternità spetta alle lavoratrici dipendenti, ma anche alle donne disoccupate in accordo all’art.24 del Testo Unico maternità.
Si tratta di un periodo durante il quale è consentita l’assentarsi dal lavoro per un totale di cinque mesi. Di solito tale periodo viene suddiviso, due mesi nelle ultime fasi della gravidanza (ottavo e nono mese) e tre mesi dopo la nascita del bambino.
Tuttavia, è possibile attraverso uno specifico iter, poter sddividere il periodo nella seguente modalità: un solo mese prima del parto e quattro dopo la nascita del proprio bimbo.
Le ultime disposizioni in materia risalenti al 2019 hanno riconosciuto anche alle neomamme il diritto di lavorare per il nono mese, e quindi di beneficiare dei cinque mesi di congedo di maternità previsti dalla legge esclusivamente dopo il parto.
In quest’ultimo caso, invece, è necessario un certificato medico che attesti l’assenza di problemi fisici e l’autorizzazione ufficiale a lavorare fino alla nascita del bambino.
Durante secondo tale normativa, la madre ha diritto a ricevere l’80% del suo stipendio medio, generalmente calcolato sull’’ultimo mese di lavoro.
Congedo di paternità
Importanti novità sono state stabilite anche per quanto riguarda le figure paterne.
Il congedo di paternità obbligatorio è stato strutturato su dieci giorni complessivi.
Questo periodo concesso al papà ha la finalità di ganarntire di trascorrere dei momenti a casa in compagnia del neonato e del suo compagno, questo periodo può essere vissuto indipendentemente dal congedo della madre dunque anche nello stesso lasso di tempo.
È davvero un diritto essenziale per qualsiasi padre. I dieci giorni istituiti dalla manovra di bilancio dell’anno possono essere dilazionati a piacimento sui cinque mesi dalla nascita del figlio.
Durante questi giorni di assenza dal lavoro , ogni padre riceve il 100% del suo stipendio regolare.
Esistono anche forme di congedo parentale per i padri facoltative.
Per approfondire: Il ruolo del papà in gravidanza
Congedo parentale, un mese in più con stipendio all’80% anche per i padri
Giorgia Meloni, attuale Presidente del Consiglio, propone una mensilità aggiuntiva per il congedo parentale, stavolta rivolto anche ai papà.
La Legge di Bilancio 2023 prevede una nuova misura in tema di congedo parentale che, dal momento dell’approvata, garantirà ai lavoratori dipendenti un mese aggiuntivo da dedicare alla cura dei figli e retribuito all’80%.
Rispetto alla legge attualmente in vigore, anche i papà potranno usufruire di questa mensilità aggiuntiva, non più pagata al 30%.
Le madri, invece, potranno beneficiarne solo dopo aver completato il periodo relativo al “congedo obbligatorio di maternità” entro il 1° gennaio 2023.
Secondo quanto detto la presidete Giogia Meloni, questo disegno di legge sarà un ulteriore supporto ai genitori che non sempre possono permettersi di richiedere il congedo facoltativo. Questa misura è stata definita come una sorta di “salvadanaio nel tempo” da utilizzare nei momenti di maggiore difficoltà.
Cosa cambia con il nuovo congedo parentale
L’attuale congedo parentale comprende, quindi, un totale di 10 mesi, per entrambi i genitori, retribuiti al 30%, usufruibili fino ai 12 anni del figlio.
Con la nuova proposta presentata nella legge 2023, il governo ha ritenuto opportuno aggiungere uno stipendio stavolta corrisposto all’80%.
Inoltre, anche questa legge è stata oggetto di una modifica importante: ovvero il poter beneficiare di mesi aggiuntivi non solo per le madri, ma anche i padri.
In questo modo, si è cercato di garantire uguali diritti a entrambi i genitori, senza alcuna discriminazione.
Solo uno dei due genitori, con contratto da dipendente, potrà usufruire dei giorni di ferie aggiuntivi, lasciando la scelta alle famiglie.
Inoltre, questi giorni devono essere utilizzati entro il sesto l’anno di vita del bambino.
Se vi state chiedendo se il datore di lavoro può rifiutare di concedere il periodo di congedo parentale richiesto con regolare preavviso, la risposta è semplice: No.
Queste misure a sostegno della famiglia sono riconosciure ed essenziali per garanire a tutte le parti di poter vivere con serenità i primo momenti essenziali per le basi di una famiglia sana e felice.
Per approfondire: I primi giorni dopo la nascita: quali sono i bisogni del neonato