Esistono moltissimi rimedi per sostenere le donne partorienti in gravidanza, durante il parto e oltre, dalle tecniche in acqua all’aromaterapia, passando per l’agopuntura e via dicendo. Di seguito tratteremo le più importanti.
L’atto di partorire è vecchio quanto il mondo, ma da quando si è avuta una divulgazione dei temi scientifici a livello sociale, inizi del ‘900, si cerca in qualche modo una “soluzione” naturale per favorire un’esperienza più positiva di parto alle mamme e per alleviare il dolore che questo porta con sé, per la maggior parte delle donne.
La capostipite è stata Madame Le Boursier Du Coudray, che nel 1777, tenne dei corsi gratuiti dedicati alle donne che si preparavano per diventare madri, ma restò un caso isolato.
Il contributo del Dottor Grantly Dick Read
Lo abbiamo introdotto in un precedente articolo. Sebbene riconosceva alla medicina moderna il merito di salvare molte vite, Dick-Read sosteneva la necessità di non medicalizzare eccessivamente il parto, e di mettere in giusta luce gli aspetti emotivi e psicologici della nascita.
Secondo lui bisognava educare le donne, informandole sulla fisiologia dell’apparato sessuale, della gravidanza e del parto. Era importante insegnare loro esercizi fisici e di respirazione, tecniche di rilassamento neuromuscolare, e instaurare un rapporto personale rassicurante fra l’ostetrico e la gestante. Quest’ultimo sarebbe dovuto iniziare già prima della gravidanza, intensificandosi durante il travaglio di parto.
Partendo dall’assunto che ciò che si conosce non fa paura, l’informazione, l’educazione, e il sostegno emotivo erano per Dick-Read i fondamentali per affrontare il parto nella maniera più naturale possibile.
Questo accadeva nei primissimi anni del ‘900, e cioè in un momento in cui l’approccio al parto da parte di medici e scienziati, negli ospedali, non aveva quasi nulla di naturale. Egli fu il precursore di tutto ciò che sono le tecniche di rilassamento e riduzione del dolore associate al parto, e soprattutto gettò le basi della psicoprofilassi ostetrica, seguendo la fantastica intuizione che la tensione e la paura nella mente e nel corpo della mamma, risultino in tensione fisica e dolore durante il parto.
La nascita del metodo Lamaze
Le teorie di Dick-Read non vennero subito avallate dalla comunità scientifica dell’epoca, anche se riscontrarono un notevole successo nell’Europa intorno agli anni ’50. Ma negli anni a seguire, sulla base di questo pensiero, nasce un metodo ideato dal ginecologo francese Fernand Lamaze. Il quale trova maggiore riscontro sia nell’ambito della medicina che dalla Chiesa!
L’ispirazione arriva dopo aver assistito ad un parto indolore durante un viaggio in URSS. Di seguito rielabora una psicoprofilassi personale chiamandola appunto: Accouchement sans douleur – ASD. Secondo la sua procedura le gestanti devono partecipare ad una serie di incontri teorici, in cui sono fornite informazioni relative al travaglio e al parto. A seguire sono organizzati incontri pratici, in cui vengono praticate le tecniche di respirazione: lenta e profonda durante il travaglio, superficiale e alitante durante la fase espulsiva.
A questi incontri possono partecipare anche i padri, che in modo rivoluzionario per l’epoca, sono invitati a un momento solitamente riservato solo alle donne.
Anche Lamaze ebbe molti detrattori, ma dopo che nel 1952 quasi 500 donne avevano partorito seguendo questo metodo, che permetteva una riduzione dei cesarei e una più rapida ripresa delle puerpere con una evidente riduzione dei costi per la sanità. Iniziò una battaglia per l’applicazione generalizzata di questo metodo e riuscì, col sostegno economico del partito comunista russo, a far aprire 6 reparti per il parto indolore.
Tecniche di rilassamento: il metodo RAT
Nel 1956 pubblicò il suo libro anche Papa Pio XII che prese posizione in favore di Lamaze. Nello stesso periodo, il metodo francese si diffuse in Italia grazie a Malcovati e Miraglia. Questi ultimi erano già molto noti per la pubblicazione del libro La donna dall’adolescenza alla maternità: guida alla preparazione psicoprofilattica al parto in cui, per la prima volta, si rivolgevano alle donne e non ai medici per spiegarlo.
Da qui trae le basi un altro metodo molto usato e apprezzato in Italia, usato nei consultori e negli ospedali: al contrario di altre tecniche che nel nostro Paese vengono ancora guardate con un pò di sospetto: il metodo RAT- Respiratory Authogenic Training. Per questo dobbiamo ringraziare il medico esperto di psicosomatica Umberto Piscicelli, del Policlinico Gemelli di Roma.
Piscicelli si ispira al Training Autogeno di Schultz e lo adatta alle necessità delle gestanti. Il nostro prende anche in considerazione la teoria di Dick-Read sulla triade Paura-Tensione-Dolore e infatti inserisce una parte teorica di psico-educazione nei corsi per gestanti, le quali vengono istruite al fine di affrontare l’evento con consapevolezza e senza paura.
E’ un metodo scelto dalla maggior parte dei consultori per i buoni risultati che ottiene, e anche perché può essere imparato ( e praticato) in tempi brevi, tant’è che molte gestanti iniziano questo genere di corso durante l’ultimo trimestre. Ma è importante, così come detto più volte, ricordare che anche questo approccio diventa efficace solo se praticato con costanza e con “intenzione” dalla donna incinta.
Le tecniche di rilassamento contemporanee
Per fortuna, con il passare degli anni e il circolare dell’informazione, le mamme che oggi si apprestano a partorire hanno accesso a una grandissima varietà di corsi di preparazione al parto. Ci sono diversi approcci, punti di vista, anche a seconda del luogo in cui sono organizzati.
Sicuramente il corso pre-parto tenuto in casa maternità sarà leggermente diverso da quello tenuto in ospedale. Durante la pandemia si sono attivati moltissimi corsi online anche per le future mamme. Se questo da un lato limita l’interazione fra le coppie, che è così benefica per il confronto, l’unico lato positivo è stato accedere ad una varietà ancora maggiore di corsi, “saltando” le distanze in maniera virtuale.
Benché esistano una moltitudine di corsi di preparazione al parto, l’aspetto del rilassamento durante la gravidanza e durante il parto non è sempre esplorato come dovrebbe, almeno nel nostro Paese. Nel Nord-Europa invece questi aspetti sono messi un po’ più in risalto. Grazie alle tecniche di Hypnobirthing e Mindfulness (MBCP).
di Russo Valentina