Oggi abbiamo metodi avanzati per calcolare la data del parto.
Nell’antichità invece la data del parto veniva calcolata in modo molto diverso rispetto a oggi. In assenza di strumenti precisi come gli ultrasuoni o le ecografie, i metodi utilizzati per stimare la data del parto erano basati su osservazioni e sulla tradizione.
Come veniva stimata la data del parto nell’antichità
In Egitto antico, ad esempio, si credeva che la gravidanza durasse esattamente 280 giorni, ovvero 40 settimane, dunque veniva calcolata sottraendo 280 giorni dalla data del concepimento.
In Grecia antica, invece, si utilizzavano dei metodi di osservazione per stimare la data del parto. Le donne erano esaminate da levatrici esperte, che utilizzavano la posizione del feto, la forma dell’utero e la lunghezza del collo dell’utero per determinare il periodo di gravidanza.
In Cina antica, si utilizzava un metodo basato sulla previsione astrologica per calcolare la data del parto. Le donne si rivolgevano ai chiromanti o agli astrologi per conoscere la data del parto in base alla posizione delle stelle al momento del concepimento.
In generale, tutti questi metodi erano basati su osservazioni e tradizioni e non erano precisi come i metodi attuali.
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Come viene calcolata oggi la data del parto
Due metodi attendibili per calcolare la data del parto sono la formula Naegele e il regolo ostetrico
La formula Naegele consiste nel sottrarre 3 mesi dalla data del primo giorno del ciclo mestruale e aggiungere 7 giorni. Il risultato è la stima della data del parto.
Esempio: se il primo giorno del ciclo mestruale è il 15 marzo, si sottrae 3 mesi (15 dicembre) e si aggiungono 7 giorni (22 dicembre). La data del parto stimata è quindi il 22 dicembre.
Tuttavia, è importante notare che questa è solo una stima e che la maggior parte dei bambini nascono entro un intervallo di due settimane prima o dopo la data del parto stimata.
Come funziona il regolo ostetrico
Il regolo ostetrico è uno strumento utilizzato per calcolare la data del parto. È composto da una scala graduata con un cursore mobile.
Per utilizzare il regolo ostetrico, è necessario conoscere la data del primo giorno del ciclo mestruale della donna. La data viene inserita nella parte inferiore del regolo e il cursore viene spostato fino a raggiungere la data corrente. La lettura sulla scala graduata indica la settimana di gravidanza.
Inoltre, il regolo ostetrico può essere utilizzato per determinare la posizione del feto durante il travaglio. Ci sono diverse tecniche per farlo, una delle più comuni è quella di misurare la distanza tra l’osso pubico e la sommità del utero (chiamata “presentazione”).
Tuttavia, è importante notare che il regolo ostetrico è solo uno strumento di stima e che la maggior parte dei bambini nascono entro un intervallo di due settimane prima o dopo la data del parto stimata. Per una diagnosi precisa è sempre meglio rivolgersi ad un professionista del settore.
Le ecografie e la visita ostetrica
E’ importante affidarsi alle indagini ecografiche: le ecografie sono in grado di fornire una stima ancora più precisa della data del parto. Durante la prima ecografia, effettuata tra la settimana 6 e la settimana 12 di gravidanza, è possibile determinare la data del parto con un margine di errore di circa 2 settimane. Durante le ecografie successive, la precisione aumenta ulteriormente.
Il metodo più preciso per determinare la data del parto è l’esame ostetrico, che consiste nell’osservazione della cervice e del collo dell’utero. Questo metodo, effettuato da un professionista del settore, è in grado di determinare la data del parto con un margine di errore di pochi giorni.
Tuttavia, è importante notare che la precisione può variare a seconda delle condizioni specifiche della gravidanza e che anche con i metodi attuali possono esserci variazioni e incertezze, per questo è sempre meglio rivolgersi ad un professionista del settore.
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