Quando una neo-mamma rientra a casa con il suo neonato, sorge un universo di domande e incertezze, tra cui quelle legate al ruttino, al rigurgito di latte e al singhiozzo. In questo percorso di scoperta, è fondamentale saper distinguere i miti dai fatti.
Il ruttino del bimbo
Quando si parla di ruttino ci si riferisce all’atto di far fuoriuscire l’aria accumulata nello stomaco del bambino durante o dopo l’alimentazione.
Questo processo è importante perché impedisce all’aria di rimanere intrappolata nel sistema digestivo del neonato, prevenendo eventuali fastidi o disturbi.
Infatti quando un neonato si alimenta, può ingerire piccole quantità di aria insieme al latte; che può accumularsi nello stomaco e creare una sensazione di disagio.
Il ruttino è il modo naturale per liberarsi dell’aria in eccesso. Solitamente, il ruttino avviene in modo spontaneo, ma a volte può essere necessario incoraggiare il neonato a farlo, aiutandolo a posizionarsi correttamente o dando leggere “pacche” sulla schiena.
Non tutti i neonati fanno il ruttino con la stessa frequenza, e alcuni potrebbero farlo più spesso di altri.
Ci sono dei fattori che influenzano questo bisogno, come il tipo di alimentazione, la velocità con cui il neonato si nutre e la sua propria conformazione anatomica.
In generale, il ruttino è considerato un processo fisiologico e normale nei neonati ed è una parte importante della cura e dell’alimentazione di un bambino appena nato.
Ciononostante, è importante notare che non tutti i neonati ruttano e che l’assenza di ruttino non è necessariamente un motivo di preoccupazione, specialmente se il bambino sembra confortevole e non mostra segni di disagio o dolore.
La frequenza del ruttino dipende da vari fattori, tra cui il tipo di digestione, variabile anche negli adulti, e il ritmo con cui il bambino assume il latte.
I neonati che si nutrono lentamente tendono a ruutare meno, mentre quelli più affamati potrebbero ingurgitare più aria, sentendo quindi la necessità di liberarsene.
Questo processo è solitamente rapido, poiché nell’addome del neonato l’aria accumulata viene espulsa con facilità.
Per agevolare il rilascio, dopo la poppata è utile sollevare il piccolo in posizione verticale, premendo il pancino contro il nostro corpo e dando leggere pacche sulla schiena.
Se il ruttino non si presenta subito, è importante non bisogna forzare il bambino ma permettergli di riposare. In alcuni casi, potrebbe manifestarsi un ruttino “a scoppio ritardato” se il neonato si sveglia dopo la poppata.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che il ruttino non è un obbligo assoluto.
Il rigurgito di latte
Quando si parla di neonati e alimentazione, è comune sentire parlare del fenomeno del rigurgito di latte. Si tratta di una situazione abbastanza comune, ma che può suscitare qualche preoccupazione nei genitori.
Fondamentalmente, il rigurgito di latte avviene quando una piccola quantità di latte, spesso accompagnata da un po’ d’aria, risale dall’apparato digerente del neonato e viene espulsa dalla bocca.
È come se il piccolo “rimettesse” un po’ di latte dopo aver mangiato.
Questo fenomeno ha delle cause ben precise. Innanzitutto, va considerato che il sistema digerente di un neonato è ancora in fase di maturazione, quindi alcune funzioni, come il controllo del passaggio del cibo dallo stomaco all’esofago, non sono ancora del tutto perfezionate.
Inoltre, la piccola apertura tra lo stomaco e l’esofago, chiamata cardias, tende a essere più rilassata nei neonati, facilitando il ritorno del latte.
Mentre si verifica il rigurgito, è importante notare che si tratta solitamente di una quantità davvero minima di latte, spesso solo una piccola boccata o due.
Non stiamo parlando di una significativa perdita di nutrimento.
Il rigurgito è un fenomeno che tende a manifestarsi poco tempo dopo l’alimentazione, di solito entro mezz’ora. Ciò può essere spiegato dal fatto che durante la suzione, il neonato potrebbe ingerire anche un po’ di aria, che poi viene espulsa insieme al latte.
In questi momenti è necessario considerare anche come il neonato reagisce al rigurgito di latte: se il bambino sembra tranquillo, cresce bene e non mostra segni di disagio o irritabilità, non c’è motivo di preoccuparsi e si può tranquillamente considerare il fenomeno come parte normale della digestione.
Se invece, se il piccolo sembra infastidito, non sta guadagnando peso in modo adeguato o presenta altri segni che destano preoccupazione, è assolutamente consigliato consultare un pediatra.
In alcuni casi, il rigurgito di latte può essere più abbondante o può verificarsi anche molto tempo dopo l’alimentazione; è consigliabile perciò una maggiore attenzione e una valutazione medica.
Per prevenire rigurgiti eccessivi, si suggerisce di evitare movimenti bruschi dopo l’alimentazione e di assicurarsi che il bambino sia tenuto in una posizione corretta durante la suzione.
Il rigurgito di latte è una parte normale del processo di digestione nei neonati.
Nondimeno, è sempre importante osservare attentamente il bambino e seguire la sua crescita e il suo benessere. In caso di dubbi o preoccupazioni, non esitare a consultare un pediatra.
Il singhiozzo del neonato
Il singhiozzo nei neonati è un fenomeno comune e solitamente benigno.
È causato da piccole contrazioni involontarie del diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome.
Sebbene possa sembrare preoccupante, soprattutto per i genitori, il neonato di solito non lo percepisce come un fastidio significativo.
Per prevenire il singhiozzo, si possono seguire alcuni semplici accorgimenti.
- Durante l’alimentazione, è consigliabile fare delle brevi pause, consentendo così all’aria di essere espulsa in modo naturale. Questo può essere particolarmente utile se si allatta al seno o si usa il biberon.
- Dopo aver finito di mangiare, si può anche provare a far bere al neonato un piccolo sorso di latte aggiuntivo per calmare le contrazioni del diaframma.
- In alternativa, l’uso di un ciuccio dopo l’alimentazione può aiutare a prevenire il singhiozzo. Utilizzare il ciuccio può stabilizzare la respirazione e rilassare il diaframma, riducendo così la probabilità di singhiozzo.
Con tutto ciò, se il singhiozzo persiste per un periodo prolungato o è associato ad altri sintomi di disagio, come irritabilità o difficoltà nella suzione, è importante consultare un pediatra.
Anche se il singhiozzo di solito non è motivo di allarme, è sempre consigliabile ottenere una valutazione medica per escludere eventuali cause sottostanti.
Leggi anche:
Allattamento e primi destini: come fare con i morsi?
Fare il bagno subito dopo aver mangiato: si può oppure no?
–