Nella fase del Pre-concepimento può accadere che una coppia sappia, nel proprio cuore, che una creatura stia per arrivare. Talvolta possono esservi intuizioni, immagini, sogni.

Per ciò che riguarda questi ultimi, accade che durante il sonno, abbandonando la fase ordinaria di veglia ed entrando nella cosiddetta dimensione onirica, il corpo fisico rilassato lascia spazio a meccanismi inconsci. Dunque in questo periodo potrebbero cambiare i contenuti dei sogni, emozioni e percezioni di qualunque tipo. La sfida è affinare l’ascolto di se stessi e rendersi conto di questi cambiamenti.

La visione olistica della gravidanza

Prima di proseguire si precisa che esistono diverse teorie valide sul campo, le quali sostengono che il bambino sia concepito e cresca in una determinata situazione ambientale, ricevendo il proprio corredo genetico in maniera scientificamente casuale. L’intento qui non è quello di dimostrare in quale delle teorie abiti la verità: si tratta di un macro argomento tanto complesso e delicato a cui ognuno può dare la propria accezione a seconda delle specifiche sensibilità.

Secondo una visione olistica del mondo, genitori e figli si scelgono a vicenda per vivere insieme uno stravolgente accrescimento nel proprio corso di vita: anche le situazioni più difficili e dolorose, se vissute con adeguati strumenti, possono essere occasioni di crescita ed evoluzione. Questa prospettiva permette di uscire dal circolo vizioso che considera il concepimento come una punizione data dalla malevola casualità, abbracciando, piuttosto, una visione in cui tutto ciò che accade può essere superato e custodito all’interno del bagaglio delle proprie esperienze di vita, capaci di costruire scenari virtuosi inimmaginabili. Soprattutto se si ricerca supporto ed appoggio in persone e compagni di strada di cui ci si fida.

Dal Pre-concepimento alla gestazione la vita si radica

Vivere l’ascolto di se stessi in maniera più attenta e curata in questo preciso periodo permette di sperimentare la gravidanza appieno, a partire dal concepimento.

Può accadere che i genitori si rendano conto immediatamente che un’anima è arrivata accanto/in loro: in questo caso si può parlare di concepimento consapevole. E’ commovente sapere che un momento così intimo e delicato sia accompagnato, a livello biologico, da un cocktail di ormoni dell’amore. Tesi affrontata anche nel volume Il futuro di Homo di Michel Odent (Medico Chirurgo ginecologo e ostetrico francese) e sostenuti anche da figure quali Clara Scropetta (Custode della nascita) e Liliana Lammers (Doula).

Si parla, nello specifico, di tre ormoni: ossitocina, prolattina ed endorfine. Essi divengono protagonisti in momenti cruciali quali il concepimento, il parto e l’allattamento.

Per comprendere meglio, quando il sentimento d’amore è sostenuto e vive accanto ad ormoni pensati con il ruolo di proteggerlo e, ancor più, “aumentarlo”, avviene qualcosa di estatico che ci rimanda al nostro istinto primario e che non può essere bloccato. In certa misura si riporta in attività una memoria che non ha a che fare con l’intelletto, frutto  di esperienze e condizionamenti, bensì con il nostro corredo genetico, con la nostra stessa formazione cellulare in grembo. Una memoria che di fatto definiamo come memoria cellulare.

Pre-concepimento: lasciarsi accarezzare dal dono della vita

Una gestazione accolta può donare ai genitori la possibilità di entrare in profonda umiltà e silenzio all’interno del mistero della vita.

Nel momento in cui inizia la gravidanza tutto si trasforma, ogni cellula del corpo della donna cambia forma e “colore”. Comincia un percorso di scoperta reciproca tra madre e creatura, in cui il padre non è escluso anzi. È bella l’immagine di quest’ultimo che diviene a sua volte un “utero contenitore”: una vita che custodisce una vita, che ha in sé altra vita.

Ogni fattore ambientale contribuisce alla crescita ed alla maturazione della creatura, compreso lo stile di vita della madre e, ovviamente, il suo stato emotivo. Allo stesso tempo non è giusto pensare che una mamma debba essere felice ad ogni costo; ciò sarebbe una pretesa assolutamente irreale. La vita non è solo felicità.

Però sarebbe bello pensare di poter stare accanto ai genitori in un percorso di esercizio alla gratitudine: non pretendere di essere felici ad ogni costo ma cercare di riconoscere che la vita che è arrivata è pur sempre un dono.

Situazioni tragiche vissute in gravidanza non comprometteranno la salute e la vitalità del bambino se la mamma non interrompe il suo dialogo con la creatura. Siamo esposti alle vicissitudini della vita sin dalla gestazione, seppur protetti dal filtro del grembo, ma nulla può accaderci se la madre continua a pensarci, ricordarci ed accarezzarci.

Tutto ciò è molto potente: profuma di un amore vivo e tangibile anche senza una coscienza compiuta.

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di Chiara Giambi

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