Se avete optato per il latte di formula in polvere piuttosto che quello liquido, è importante sapere che, al di là del costo, non esiste una differenza significativa tra il latte preparato con acqua specifica per neonati e quello ottenuto usando l’acqua del rubinetto. Vediamo insieme i motivi di questa equivalenza.

Durante una vacanza natalizia ad Amsterdam, i genitori di Alice, una neonata di un mese, si trovarono a dover affrontare una situazione inaspettata. Abituati a utilizzare in Italia un’acqua minerale speciale per la preparazione del latte in polvere di Alice, una volta terminata la loro scorta, decisero di cercarne in una farmacia locale, convinti che fosse facilmente reperibile. Tuttavia, la conversazione con il farmacista prese una piega sorprendente:

– “Avete acqua per neonati?” chiesero.
– “Acqua? Quale acqua?” rispose il farmacista.
– “L’acqua speciale per Alice, che ha solo un mese. In Italia usiamo un’acqua specifica che si trova in farmacia,” spiegarono.
– “Perché non usate l’acqua del rubinetto? Non ce l’abbiamo in albergo?” chiese il farmacista.
– “Sì, ma noi preferiamo quella minerale…” ribatterono.

Di fronte a questa situazione, i genitori si diressero verso un negozio di alimentari, dove trovarono acqua minerale, sebbene limitata e costosa, senza indicazioni specifiche per l’uso nei neonati sulle etichette. Confusi su come i locali potessero gestire l’alimentazione dei neonati senza un’acqua speciale, i genitori di Alice cercarono ulteriori informazioni in albergo il giorno successivo. Nemmeno lì trovarono risposte, e il dialogo con altre famiglie europee durante la colazione rivelò che l’uso di un’acqua speciale per neonati era una pratica sconosciuta al di fuori dell’Italia.

Questa esperienza sottolineò una differenza culturale significativa nel modo in cui i neonati vengono nutriti e sollevò interrogativi sui requisiti reali dell’acqua utilizzata per la preparazione del latte in polvere, mettendo in discussione se l’acqua speciale fosse veramente necessaria o se fosse più una consuetudine locale.

L’influenza della pubblicità

Una forte pressione pubblicitaria influisce sulle decisioni delle famiglie e persino sui consigli dei pediatri italiani, a volte camuffando come scienza ciò che è in realtà marketing. Ad esempio, un numero recente della rivista ufficiale di un sindacato di pediatri italiani ha pubblicato un articolo intitolato “Quale acqua per il bambino?”, firmato da undici autori affiliati all’università. L’articolo, che appare scientifico, analizza cinquanta marche di acqua minerale vendute in Italia, concludendo che solo quelle minimamente mineralizzate sono adatte per diluire il latte in polvere. Queste acque si trovano in farmacia e hanno un costo di circa 1 Euro al litro.

Perché privilegiare certe acque e non l’acqua dell’acquedotto?

Le acque ideali per la preparazione del latte artificiale, secondo l’articolo, devono avere caratteristiche specifiche: un residuo fisso basso (meno di 500 mg per litro), basse concentrazioni di minerali come nitrati (meno di 10 mg per litro), calcio (meno di 100 mg per litro), sodio (meno di 10 mg per litro), cloro (meno di 25 mg per litro) e fluoro (meno di 1,5 mg per litro), e devono essere prive di nitriti e ammoniaca. Questi criteri sono imposti per evitare alterazioni nella composizione del latte e perché i nitriti possono indicare l’inquinamento delle falde acquifere.

Confronto tra “acqua speciale” e acqua dell’acquedotto

Ho eseguito alcune verifiche sui minerali presenti sia nelle acque speciali che in quelle dell’acquedotto di Milano, Roma e Bari. La tabella seguente mostra la composizione minerale risultante dalla diluizione del latte artificiale:

Acqua “speciale”Acquedotto di MilanoAcquedotto di RomaAcquedotto di Bari
Calcio56,7 mg64,2 mg66,5 mg62,9 mg
Sodio27,0 mg28,2 mg27,5 mg28,7 mg
Cloro58,1 mg58,1 mg58,6 mg61,3 mg
Fluoro0,5 mg0,5 mg0,5 mg0,5 mg
Nitritiassentiassentiassentiassenti
Nitratiassentiassentiassentiassenti
Ammoniacaassente2,0 mg0,38 mg0,43 mg

Come si può notare, le differenze nella concentrazione dei minerali sono minime. L’unico minerale che varia leggermente è il calcio, che nelle acque di rubinetto è presente in quantità leggermente superiore. Tuttavia, questo incremento non ha conseguenze significative sulla salute: l’eccesso di calcio viene infatti eliminato attraverso l’urina. Pertanto, sembra che le acque di rubinetto, pur con un residuo fisso inferiore ai 500 mg per litro, siano adeguatamente sicure e adatte alla preparazione del latte artificiale, mettendo in discussione la necessità di acquistare acque speciali più costose.

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