E’ fondamentale prendersi cura non solo degli aspetti biologici e medici connessi all’infertilità ma anche e soprattutto della sfera emotiva, psicologica e relazionale che, al pari degli aspetti organici, influenzano il percorso stesso delle coppie che affrontano l’iter di PMA è basilare. Proprio in quest’ottica in questo articolo di riportano alcuni dati relativi a due indagini CENSIS 2008 e 2016 relative ai bisogni delle coppie con infertilità. 

È molto interessante osservare che il livello di soddisfazione delle coppie, pur essendo nella complessità del trattamento molto elevato, risulta essere invece basso per quanto attiene gli aspetti comunicativi- relazionali (44%), la mancanza di un punto di riferimento unico (42%) e viene sottolineata la mancanza di un sostegno psicologico dal 15% degli utenti. 

Indagine ISS del 2008: gli stati d’animo più frequenti nelle coppie con infertilità

Una indagine dell’ISS del 2008 ha rilevato gli stati d’animo più frequenti tra questi utenti:

  • Solitudine e stigmatizzazione;
  • Difficoltà a conciliare terapia e lavoro; 
  • Pensiero costante;
  • Medicalizzazione di aspetti intimi e personale e percezione di diversità dalle altre coppie; 
  • Idee poco chiare su come si agirà in caso di insuccesso;
  • La possibilità di adozione viene interpretata talora come sostituzione della gravidanza mancata;
  • Si aspettano di avere informazioni complete sull’infertilità sulle cause in primis, sulle conseguenze e sintomi; 
  • Interessano informazioni sui centri dedicati, circa la qualità del personale e delle tecniche utilizzate, le caratteristiche dei trattamenti (possibili interventi, tempi e costi previsti, rischi eventuali, percentuali di successo) ma ritengono molto importante anche sapere quando ha senso riprovare e desiderano una informazione empatica su «quando dire basta»;
  • Sottolineano in maniera decisa che il supporto psicologico non dovrebbe terminare alla nascita del bambino. 

L’importanza dell’ascolto attivo da parte del personale sanitario

Le coppie evidenziano l’importanza che la comunicazione da parte del personale presupponga un ascolto attivo, un buon grado di accoglienza e comprensione in modo da creare un clima relazionale empatico. Fondamentale è per loro la necessità di chiarezza, semplicità e precisione nell’esplicitare le diagnosi augurandosi che venga dato loro tempo per comprendere e poter fare domande; le risposte devono essere personalizzate e accessibili, con molta attenzione alla privacy al fine di costruire un rapporto di fiducia. L’ ISS sottolinea che le coppie desiderano informazioni libere da conflitto di interesse, soprattutto dai centri privati, o libere da eventuali credo degli operatori, soprattutto dai centri pubblici. 

Di Giovanna Bruno

Fonti:

In-fertilità. Un approccio multidisciplinare: Atti del I Convegno nazionale Roma, 5-6 maggio 2017 a cura di Michela Di Trani e Anna La Mesa.

Psicologia clinica perinatale. Dalla teoria alla pratica. Rosa Maria Quatraro e Pietro Grussu.

I miei quattro trimestri – esercizi di positività – spunti di neuroscienze e hypnobirthing. Cecilia Antolini Brenna e Silvia Dalvit Menabé

Il parto positivo. Diventare mamma con scienza e con amore. Cecilia Antolini Brenna e Silvia Dalvit Menabé

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