Gli approcci allo svezzamento stanno cambiando, abbandonando le rigide ricette e tabelle di un tempo. Di conseguenza, alcuni studi recenti suggeriscono che non c’è bisogno di seguire un ordine e un calendario precisi per l’introduzione dei cibi solidi; altri studi suggeriscono invece, di adottare due regole fondamentali: varietà e gradualità.

L’importanza della varietà si traduce nell’offrire al bambino una vasta gamma di alimenti, introducendoli uno alla volta. Questo permette al bambino di sperimentare nuovi sapori e consistenze e facilita l’adattamento a una dieta diversificata. Si consiglia di riproporre lo stesso alimento per due o tre giorni prima di introdurne uno nuovo.

La gradualità è cruciale per consentire al bambino di adattarsi alla transizione verso i cibi solidi. Inizialmente, si possono offrire alimenti semiliquidi, successivamente passando a consistenze cremose e poi a cibi semisolidi. Intorno all’anno di età, è possibile introdurre alimenti tritati.

È importante notare che l’introduzione precoce di alcuni alimenti, come le arachidi, potrebbe effettivamente ridurre il rischio di sviluppare allergie in alcuni casi specifici, come nei bambini con eczemi o altre allergie alimentari. Tuttavia, è consigliabile consultare il pediatra per valutare la situazione individuale del tuo bambino e seguire le linee guida appropriate.

L’approccio allo svezzamento si sta evolvendo, spostandosi verso una maggiore flessibilità e adattamento alle esigenze individuali del bambino. Mantenere varietà nella dieta e introdurre i cibi in modo graduale sono principi chiave per garantire una corretta alimentazione durante questa fase di crescita e sviluppo. Ricorda di consultare sempre un pediatra per ottenere consigli personalizzati in base alle esigenze del tuo bambino.

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Perché scegliere l’autosvezzamento

Il dogma dell’introduzione graduale degli alimenti per evitare il rischio di allergie è stato messo in discussione e sta emergendo una nuova tendenza chiamata autosvezzamento o alimentazione complementare a richiesta.

Questo approccio si basa su due principi fondamentali. In primo luogo, non sono i genitori a decidere quando è il momento di introdurre nuovi alimenti, ma il bambino stesso, che comunica il suo interesse per il cibo attraverso segnali evidenti. Quando il bambino dimostra un chiaro interesse per il cibo e manifesta la volontà di provare ciò che mangiano mamma e papà, si dà loro l’opportunità di farlo.

In secondo luogo, l’autosvezzamento incoraggia l’offerta degli stessi piatti sani consumati dalla famiglia, eliminando la necessità di pappe speciali per il bambino. Se il bambino mostra interesse per determinati piatti, come un risotto al radicchio o delle penne al pesce spada, non c’è motivo di negarglieli. I bambini imparano attraverso l’imitazione e vedendo i genitori mangiare determinati alimenti in determinati modi, desiderano farlo anche loro. Seguire questa inclinazione naturale consente di introdurre nuovi alimenti nella dieta dei bambini, evitando le possibili difficoltà e frustrazioni associate allo svezzamento tradizionale.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’autosvezzamento richiede una supervisione attenta da parte dei genitori per garantire la sicurezza alimentare e prevenire il rischio di soffocamento. I cibi devono essere adatti all’età e alla capacità del bambino di masticare e deglutire in modo sicuro.

Questo tipo di alimentazione complementare a richiesta è una tendenza emergente che permette ai bambini di esplorare autonomamente il cibo, seguendo il loro interesse e imitando i genitori. È importante offrire alimenti sani e adatti all’età del bambino, garantendo al contempo la sicurezza durante l’assunzione di cibi solidi.

Alimentazione sana anche per i genitori

Un aspetto importante da sottolineare riguarda il fatto che l’autosvezzamento richiede che i genitori mangino in modo sano. È importante che la mamma e il papà siano modelli di alimentazione equilibrata e salutare per il bambino. Se la famiglia ha un’alimentazione scorretta, i benefici dell’autosvezzamento potrebbero essere ridotti nel lungo termine.

Alcuni pediatri potrebbero sconsigliare l’autosvezzamento proprio perché ritengono che se i genitori non seguono una dieta corretta, anche il bambino potrebbe finire per adottare abitudini alimentari poco salutari quando passerà all’alimentazione “da grandi”.

Tuttavia, invece di considerare questo come un motivo per scartare del tutto l’autosvezzamento, potremmo vederlo come un’opportunità per invitare i genitori a rivedere e migliorare la propria alimentazione. L’autosvezzamento potrebbe fungere da stimolo per adottare una dieta più sana e incoraggiare la famiglia a seguire un modello alimentare come la dieta mediterranea, che è nota per i suoi benefici per la salute.

La piramide alimentare classica può essere un utile strumento per comprendere quali alimenti includere nella propria dieta. Essa fornisce una guida visiva per una dieta bilanciata, includendo un’ampia varietà di frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi sani.

In definitiva, sebbene sia vero che l’autosvezzamento richiede che i genitori adottino un’alimentazione sana, possiamo considerarlo come un’opportunità per promuovere un cambiamento positivo nell’alimentazione di tutta la famiglia. L’autosvezzamento può essere uno stimolo per adottare abitudini alimentari più salutari e seguire modelli nutrizionali ben consolidati come la dieta mediterranea.

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